Caro Tharkin, scusami se ti annoio con delle questioni che potresti anche reputare oziose, ma ci sono cose che forse solo tu puoi spiegarmi - sai che ho molta stima di te. In fin dei conti, sei tu lo studioso tra noi e sono sicura che non altererai la verità dei fatti per tuoi interessi personali. Perdona dunque quelle che ti parranno questioni futili dettate dall'ignoranza ma credimi, il dolore a volte fa vedere cose che la ragione non considera.

In breve, la mia volontà nell'affrontare questa guerra vacilla. Mentre non nutro alcun dubbio sulla necessità di sconfiggere una volta per tutte quello schifoso e ripugnante essere che si fa chiamare il Sire Oscuro (e proporrei di cominciare col chiamarlo in altro modo), e tutti i suoi seguaci, non sono convinta della necessità di uccidere gli dei. Ovvero, individuo molte ragioni personali, nella maggior parte di noi, per volersi vendicare di loro e capisco come l'onta subita dai draghi possa essere difficile da tollerare per loro, ma non vedo sufficienti ragioni oggettive per decretare la loro morte. La loro lontananza, il loro disinteresse, la loro demenza - come dice Releen - non mi sembra motivo sufficiente. Pensare che quella creatura, tutto sommato inerme, che è l'Angelo del Maëlstrøm debba morire, che sia un nemico … mi riesce difficile. Sono sicura che tu conosci le ragioni della necessità di un tale scontro, e che forse avrei dovuto conoscerle anch'io, se mi fossi interessata di più a quanto succedeva intorno a me. Tra le tante cose folli che mi ha detto Alamir, una mi è sembrata ragionevole: “Che cosa poi vi distinguerà da lui? Credi forse che le vostre e nostre piccole crudeltà quotidiane siano qualcosa di diverso? E' solo una diversa scala di potere”. Lui stava parlando del Verme Putrescente, ma credo che invece il discorso possa essere esteso ai Veri Dei. Un ultima cosa, tu mi conosci: sai che non sto parlando per paura; che cosa avrei da perdere, ormai? Tuttavia, vorrei essere sicura che vendette personali non si nascondono dietro la facciata di una guerra santa. Spero di sbagliarmi, ma non credo che Danzig, o che Sinuko, possano dare giudizi indipendenti dal loro tornaconto personale, per quanto nobile esso possa essere o apparirgli tale (sempre che distinguano tra le due cose).

Se dunque tu potessi darmi dei chiarimenti su tutto ciò, te ne sarei molto grata

con fiducia, tua Leuconoe