Nota:il diario si apre con l'arrivo del Negromante nel Gruppo del Venerdì e si chiude dopo pochi giorni di gioco. Il punto di vista è decisamente soggettivo.
Le maiuscole dei nomi propri sono tali nell'originale, un modo per cercare di imprimersi nella memoria tutti quei nomi sconosciuti.

1.Sono arrivato dopo un viaggio non certo piacevole.
Ad accogliermi c'era un uomo. Il suo nome è TARKHIN, è un mago, un illusionista. Una persona certo intelligente, e da tenere d'occhio. Gli altri miei “compagni” sono tre: un guerriero, ORION, niente di speciale; un elfo guerriero, TARBES, anche lui niente di speciale; ed una donna, LEUCONOE. Simpatica.
Non dovrei aver problemi con loro.
L'unico a darmi qualche dubbio è TARKHIN. Mi par di capire che sia una persona piena di risorse.
Comunque mi hanno accolto bene, e non abbiamo avuto molte occasioni di conoscerci un po' meglio, così la prima reazione è positiva.
Siamo entrati nella capitale del baronato di BREIN, spacciandoci per dotti studiosi. Siamo accompagnati da veri studiosi e da un emissario della baronia da cui provengoni i miei “compagni”, GREYHOOK. Ufficialmente siamo una delegazione. Non mi piace dovermi camuffare. L'ho fatto per troppo tempo.
La baronessa, MELDA, è una giovane donna. Grazie al mio guardiano ho scoperto che è preoccupata per quello che ho saputo dagli altri essere una gemma rossa che gli “adepti” di una setta segreta usano come ricettacolo per la propria anima, in modo da potersi impossessare di chiunque se la metta al collo.
Mi hanno detto che tale setta esisteva anche a GREYHOOK, e che siamo qui a BREIN proprio per spazzare via questa organizzazione, nelle cui mani è caduto un certo MADRAS, amico dei miei compagni.
La città è fornita di un ampio sistema di fogne e di catacombe. Tali catacombe furono usate da una congregazione sterminata anni fa, molti anni fa. Nove pozzi portavano alle catacombe, ma oggi portano solo acqua, perchè furono tappati dopo la distruziione della congregazione.
TARKHIN ha scoperto lungo le pareti interne del pozzo centrale, che si trova nel palazzo baronale, un passaggio. Penso che andremo ad esplorarlo.
In fondo, chi meglio di me per esplorare antiche catacombe, specie se teatro di una strage?

2. Siamo stati chiamati a colloquio dalla baronessa MELDA. Ha espresso dubbi sulla nostra identità e sulle nostre intenzioni. Perspicace.
Di fronte alla sua richiesta di chiarezza, i miei compagni si sono arrabattati in un susseguirsi di scuse e controscuse che non ha ottenuto altro effetto che far aumentare e aggravare i dubbi di MELDA. Una dimostrazione di incoerenza, disorganizzazione ed infantilismo veramente pietosa.
La baronessa ci ha riconvocati dopo alcune ore e di nuovo ci ha interrogati sulla nostra identità, e di nuovo ha esternato i suoi dubbi. Su sua richiesta, ORION, che si è camuffato da vecchio, ha estratto la sua bastarda, ma l'ha fatto come un guerriero e non come uno studioso carico di anni e inesperto nell'uso delle armi, e ciò ha confermato i sospetti di MELDA. Siamo stati costretti a rivelarle il motivo (la vendetta di MADRAS) che ci (ci?) spinge qui e il precedente incontro dei miei compagni con la setta.
Lei ci ha parlato della sua vita (prima di essere scelta dagli dei per divenire baronessa era una contadina) e di un attentato da lei subìto due mesi fa per mano della setta.
Non le abbiamo parlato né di NADA, né le abbiamo rivelato le nostre identità.
È allarmante vedere come quella piccola sciocca creda di poter governare basandosi solo sull'onestà e la buona fede.
La stolta ci ha parlato da sola in una stanza chiusa. Se qualcuno di noi fosse stato al soldo della setta, a quest'ora sarebbe un cadavere già freddo, e forse per lei sarebbe ache meglio. Non bisogna per forza avere al collo un medaglione per volerla uccidere!
Sarà anche intellignete, ma si vede come fino all'altroieri zappasse la terra. In una reggia è un pesce fuor d'acqua.
Dopo il colloquio siamo tornati al pozzo per iniziare l'esplorazione,
Ho assistito ad uno spettacolo pietoso. Per circa due ore i mie compagni hanno cercato invano di calarsi nel pozzo e di trovare il passaggio scoperto da THARKIN, che evidentemente era celato alla vista. Mai visto un esempio più chiaro di disorganizzazione, insipienza e spreco di formule ed incantesimi.
Gli idioti volevano entrare nel passaggio e non si erano nemmeno muniti di torce!
Alla fine ORION ha scoperto il passaggio segreto (mi domando allora come aveva fatto THARKIN ad individuarlo; quell'uomo va tenuto d'occhio, ne sono sempre più convinto) e THARKIN è sceso, si è trasformato in ombra ed ha brevemente esplorato il cunicolo, senza scoprire niente d'importante.
Alla fine era così tardi, ed i due maghi (THARKIN e LEUCONOE) avevano gettato al vento tanti incantesimi, che è stato deciso di iniziare l'esplorazione l'indomani.
I miei compagni sembrano temere molto questa setta, al punto di voler chiedere alla baronessa una scorta di guerrieri.
Temo di essermi associato a degli incompetenti e vigliacchi, ma io non so niente di questa setta, e non voglio rischiare la vita sulla base delle mie congetture. Ho intenzione di lasciare che siano loro a condurre la danza, almeno fino a che non mi sarò ambientato meglio e non potrò prendere le redini.
Spero solo che siano capaci di non portarci tutti alla rovina in questo frattempo.

3. Come programmato, abbiamo iniziato l'esplorazione al mattino. Non abbiamo, stavolta, incontrato problemi a trovare il passaggio segreto e ad entrare nel cunicolo. Il buio che abbiamo trovato ad attenderci non è un problema, almeno per me.
Il fondo al corridoio una porta chiusa, della cui esistenza già ci aveva parlato THARKIN. Dopo le consuete precauzioni, l'abbiamo aperta.
Davanti a noi una stanza. Dopo lunghe e titubanti analisi abbiamo scoperto trattarsi di una stanza abbastanza grande a pianta ottagonale, senza porte nè finestre (eccezione fatta, ovviamente, per la porta del nostro ingresso), con il soffitto a volta e soprattutto il pavimento di un materiale che risultava strano all'infravisione, e che abbiamo poi capito essere vetro.
Dopo molto tempo passato a cercare una porta, o almeno una spiegazione per questa stanza, mi sono immerso nelle pareti, e sono sceso sotto la lastra di vetro. Al piano di sotto si trovava una specie di vasca piena di un liquido che certamente non era acqua.
Sono risalito ed ho riferito ai miei compagni. Tra l'altro avevo notato una specie di “fessura” nelle pareti tra le due stanze.
All'improvviso è calata una paratia vicino alla bocca della stanza, tagliando me e TARBES dal resto del gruppo. Io avrei potuto, trovandomi sull'uscio, decidere di restare nel corridoio con gli altri, ma ho preferito andare dove stava succedendo qualcosa.
La lastra di vetro ha cominciato a scendere. THARKIN ha creato una zona d'ombra nella paratia, attraverso la quale tutti gli altri, eccezion fatta per ORION, ci hanno seguito. Arrivata all'altezza delle fessure nelle pareti, la lastra si è divisa in due ed ha cominciato a scivolare nelle pareti, creando così una “voragine” in continuo allargamento sotto i nostri piedi.
ORION ha gettato una corda, LEUCONOE è volata, TARBES si è aggrappato alla corda di ORION, THARKIN ha fatto apparire dal nulla una corda spenzolante nel vuoto e ad essa si è attaccato, io mi sono tramutato in ombra. Sono sceso fino a poggiarmi sul liquido, ma non c'è stata reazione.
Uno alla volta, anche gli altri si sono avvicinati alla vasca, e ORION e TARBES vi sono entrati.
allora l'“acqua” si è come condensata, e si sono formati dei tentacoli che hanno attaccato ORION e TARBES.
Sono tornato nel cunicolo e da lì ho lanciato alcune frecce d'osso, ma apparentemente senza effetto. Il combattimento comunque è stato abbastanza breve.
TARBES ci ha spiegato poi che l'unico punto vulnerabile della creatura era una specie di “cuore” luminescente, al quale lui, e su suo suggerimento ORION, ha indirizzato i colpi.
Sconfitto il mostro, ci siamo trovati come teletrasportati in un'aula completamente buia. Nove uomini vestiti di una tunica porpora e con il volto coperto da una maschera d'argento volteggiavano in cerchio sopra le nostre teste.

4. Ci hanno chiesto per quale motivo fossimo giunti lì.
ORION ha risposto: “Vendetta”.
Tharkine Leuconoe: “Nada”.
Io non ho detto niente.
I nove hanno allora chiesto cosa noi sapessimo della vendetta, e il pavimento si è aperto sotto i nostri piedi, e lentamente siamo scivolati verso il basso.
Molto di quello che è accaduto da allora in poi sono riuscito a comprenderlo solo dopo, interrogando i miei compagni.
Dall'oscurità che ci circondava sono usciti degli uomini, gli ex-campioni del torneo di Bloodpit. Essi hanno accusato i miei compagni di aver tolto loro non solo il titolo di campioni - questo lo accettavano - ma anche la dignità e l'onore.
Dinanzi alle loro accuse soprattutto THARKIN mi è sembrato provare rimorso.
Ed è giusto che sia così. Non c'è pena sufficiente per chi ti toglie la dignità.
Poi un gigante si è fatto avanti. I miei compagni lo avevano dovuto affrontare per sfuggire al Maelstrom una volta che i loro amuleti gli erano stati sottratti.
Le accuse del gigante mi sono sembrate vuote. Come ha detto ORION, lui si era presentato in maniera arrogante, e non poteva venire ora a lamentarsi di essere stato duramente sconfitto.
La superbia deve essere lasciata solo a chi ha il potere di permettersela.
Dodici uomini si sono fatti avanti, dodici posseduti dalle gemme che usa la setta. Si dicevano vittime innocenti, e accusavano il gruppo di non aver cercato di salvarli.
I miei compagni hanno invece asserito di aver fatto il possibile, specialmente LEUCONOE.
Un uomo zoppo si è fatto avanti, accusando il gruppo di averlo tradito, di avergli tolto ogni speranza.
Una LEUCONOE stranamente adirata gli ha risposto che anche lui li aveva traditi, presentandosi come un amico ed invece essendo interessato solo ai propri scopi, a suo figlio.
Poi, molte figure deformi si sono fatte avanti, e si sono rivolte a me, accusandomi di averle profanate dopo la morte, di aver loro negato il riposo di una tomba.
Gli ho risposto che di loro non mi curavo, che contavano meno di niente. Cose senza un nesso, fa lo stesso.
Infine, è apparsa IRINA. Ogni sua parola era come una staffilata. Mi accusava di non averla salvata, di non aver fatto nulla per lei. Non ho saputo rispondere che “ci ho provato, balbettando la mia incapacità.
Infine, io, LEUCONOE e THARKIN siamo stati affrontati ciascuno da una figura scheletrica. Io ho cercato di allontanarla col mio potere sui non-morti, ma non è servito. Allora ho evocato un Campione Scheletrico, ed ho lasciato che lui combattesse per me.
Lo scheletro mi ha colpito più volte, ma un incantesimo lanciato su tutto il gruppo da LEUCONOE in precedenza ha impedito che risentissi dei suoi colpi.
Alla fine lo scheletro l'ha sconfitta.
Allora sono riapparsi i nove, chiedendoci perdono per averci sottoposto a tali prove.
Il mio odio e disprezzo per loro era immenso e gelido. Avevano osato mettere me alla prova. E chi erano per avero sato tanto? Avevano sporcato IRINA.
Ci hanno raccontato la loro storia.
Rimasti intrappolati al di qua del Maelstrom, con le gemme perpetuavano la loro vita, cercando nel contempo di utilizzare il potere dei Baroni per tornare alle loro case. Per questo costruirono la Colonna delle Anime, come strumento per aiutarli.
Col tempo però si accorsero che la violenza non era la via, e decisero di abbandonare il loro scopo. Ma ormai la Colonna aveva preso coscienza di sé, e come una macchina impazzita o un golem che in eterno obbedisce agli ultimi ordini del padrone, continuava ad usare il potere delle gemme per quegli scopi che oramai erano stati abbandonati.
I Nove ci chiedevano di aiutarli a sconfiggere la Colonna.
Tre creature sono state poste dalla colonna a guardia del cammino. Una, il mostro d'acqua, l'abbiamo sconfitto. Restano quello di terra e quello d'aria.
I Nove sono orami esseri incorporei, solo spiriti intangibili, e non possono nulla contro i guardiani. Per questo ora ci supplicano.
I nostri dubbi erano molti.
I Nove hanno promesso di esaudire un nostro desiderio qualora avessimo completato la missione. Ovviamente il nostro pensiero è corso a Nada, ma le ombre ci hanno risposto di non poterci dire dove si trova.
Mentre ancora discutevamo tra di noi, sono apparsi due uomini vestiti di tuniche grigie che i miei compagni sono parsi riconoscere come COSTRUTTORI, gli artefici della città degli Dei.. Dopo esserci accertati della loro identità (Leuconoe ha chiesto loro di usare la canzone con la quale plasmano la pietra), abbiamo chiesto loro cosa fossero venuti a fare.
Ci hanno risposto di essere venuti ad osservare, e a portarci l'annuncio che ci era concessa la possibilità di ripetere la prova dinanzi ad Azucenas. (mi sono fatto spiegare in seguito dai miei compagni chi fosse Azucenas e cosa fosse la prova.) Inoltre, garantiscono per le parole dei Nove.
Accettiamo la loro supplica.
Mi sarebbe piaciuto vederli soffrire ancora per millenni senza fine, mentre invocavano la pace che non arriverÀ, per aver sporcato la mia IRINA, ma è giusto che il Ciclo della Morte che loro hanno interrotto riprenda, e come tutti li ingoi. Inoltre, mi par di capire che coloro che hanno il vero potere siano i Costruttori, ed è di loro che dovrò interessarmi.
Abbiamo riposato in quel limbo per circa otto ore, preparandoci e memorizzando gli incantesimi, poi ci siamo fatti trasportare nel labirinto.
Nel frattempo ho avuto modo di prendermi una piccola rivincita sui Nove e sui Costruttori che tanto li apprezzano. Mi sono limitato a far notare ai Costruttori che il Gigante che ha accusato i miei compagni di averlo ingiustamente ucciso avrebbe dovuto rivolgersi a loro, in quanto i miei compagni hanno dovuto affrontarlo solo per oltrepassare il Maelstrom una volta che i medaglioni che permettevano loro di tornare indietro gli erano stati sottratti proprio nel periodo in cui si trovavano sotto la custodia dei Costruttori. Se tale custodia fosse stata più attenta, il Gigante non sarebbe morto.
Una piccola cosa, ma così forse impareranno a non giocare con Danzig van Helsing.

Mentre aspettavamo, ho richiamato alla memoria IRINA. In quel luogo dove i ricordi prendono forma, ella mi è apparsa come quando era viva. In silenzio ci siamo guardati, ho cercato di farle comprendere il mio dolore, temendo che le parole che mi aveva gettato contro prima fossero veramente ciò che pensava lei, ma mi ha risposto che andava tutto bene, che non era arrabbiata con me. Siamo rimasti a lungo in silenzio. Poi l'ho allontanata. è scomparsa, tornata tra i ricordi.
Mentre ero con Irina, ho notato l'immagine richiamata da ORION. Una stanza con le pareti ricoperte di sangue. Non proprio un tipo tranquillo, e quella spada sembra qualcosa di più di una spada normale.

5. Dopo esserci riposati, ci siamo fatti teletrasportare nuovamente nelle catacombe. Il fondo della vasca si è aperto e l'acqua è caduta in una specie di pozzo di terra.
Dopo aver passato i primi minuti in osservazione, abbiamo atteso che, come la prima volta, la creatura si facesse viva.
ORION si è gettato sul terreno e anch'io mi sono posato. Allora la creatura si è risvegliata e ci ha attaccato con dei tentacoli. Io mi sono allontanato in volo. ORION ha cominciato a combattere a spadate, ma la creatura ha presto creato un pozzo sotto i suoi piedi. THARKIN si è prima trasformato in un mostruoso umanoide alato (penso un gargoyle), poi in un demone.
Leuconoe mi ha permesso di volare senza dover far ricorso al mio mantello, che, tenendomi impegnate le mani, mi impediva di lanciare incantesimi.
In un tempo relativamente breve siamo riusciti ad aver la meglio sulla creatura, e abbiamo chiesto ai Nove un'altra pausa per curarci e studiare gli incantesimi.
Leuconoe mi è sembrata più interessata al bene comune che al proprio. Un'idealista illusa.
Non mi piace combattere in questo posto. Rendo il meglio contro creature di carne ed ossa, suscettibili al mio potere di morte e decomposizione, più che contro mostri elementali.

Durante la battaglia ho evocato le ombre per distrarre la creatura da ORION, e poi il Campione Scheletrico. Alla fine del combattimento ho sfidato ORION, che aveva ancora voglia di sangue.
Le Ombre non sono state un problema per lui, ma lo scheletro l'ha colpito un paio di volte.
E questo senza le mie particolari “modifiche”.

6. Dopo esserci riposati abbiamo affrontato la terza creatura.
Siamo arrivati in un pozzo chiuso e vuoto.
Non c'era nessuno.
Subito, ha cominciato a mancare l'aria, come se si condensasse in alto.
LEUCONOE, TARBES e ORION sono rimasti boccheggianti al suolo. THARKIN si è di nuovo trasformato in un gargoyle e io mi sono mutato in wraith e mi sono arrampicato lungo le pareti.
TARBES, boccheggiando, ha visto una zona “densa” vicino al soffitto della stanza. Lì era la creatura, ma non rispondeva agli attacchi.
THARKIN ha pronunciato un incantesimo e il guardiano ha attaccato, restituendoci l'aria.
La creatura è stata facilmente sconfitta.
Di nuovo ci siamo ritrovati insieme alle ombre.
Hanno chiesto quale fosse il nostro desiderio. Per un attimo ho pensato di chiedere la resurrezione di IRINA. Averla rivista mi ha fatto troppo male. Probabilmente, per qualche istante mi sono dimenticato di essere Danzig van Helsing, Sacerdote del Culto della Morte, e di comprendere meglio di altri il dolore e la necessità della morte.
Eppure, ho ceduto al desiderio di riabbracciare IRINA. Non volendo dichiarare la mia storia dinanzi agli altri, nè porre la mia richiesta alla loro approvazione, ho pensato di ucciderli tutti, e non l'ho fatto solo perchè le mie forze non sarebbero bastate contro tutti loro.
Così, ho narrato loro la mia storia,quella di IRINA, e sono arrivato persino a difendere la mia richiesta. Ero quasi riuscito a convincere tutto il gruppo, a fargli abbandonare l'idea di resuscitare MADRAS, e le vittime della setta (la cui resurrezione era stata richiesta da LEUCONOE)1), quando mi sono accorto di aver dato una penosa immagine di me, di aver tradito per un egoismo le mie convinzioni.
Così ho ritirato la mia richiesta, spiegando ami miei compagni che anche la morte di IRINA fa parte di quel continuo fluire di vita e morte di cui tutti noi siamo parte, e come forse la morte di IRINA, così come quella di MADRAS fanno parte di un disegno più grande.
Allora ha parlato uno dei due Costruttori, narrandoci di grandi eventi: DESTINO è morto, e molte delle leggi a base di questo universo sono crollate o mutate. Tra queste, si è indebolita la legge che separa i vivi dai morti, ed il filo che lega i morti passati alle vite dei sopravvissuti. Come risultato di questo, sono tornati alla vita MADRAS, le vittime della setta (i posseduti), e IRINA.
Come dono dei Costruttori, IRINA non si ricorderà più di me.
Fintanto che le cose restano così, che io resto così, le nostre vite sono separate, e incongiungibili. Non ho avuto il coraggio di rifiutare quel dono.
I Costruttori hanno anche fatto

Nota: qui si interrompe il diario di Danzig van Helsing

1) tra gli altri argomenti, Danzig sostenne che Madras, in quanto avventuriero, aveva accettato il rischio di una morte violenta in battaglia, mentre Irina, assassinata incolpevole, non aveva in alcun modo contribuito a chiamare su di sè una fine tanto crudele quanto prematura.
documenti/il_diario_di_danzig_van_helsing.txt · Last modified: 2009/03/13 21:55 (external edit)
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