Quanto segue fu scritto nel lontano 1990-91, prima della nascita del personaggio Tharkin the Shadebinder: cfr Una nota storica R1 Successivamente, nel Gruppo del Venerdì, fu tutto raccolto nel documento “Legends & Folklore” che non vide mai la luce come documento di gioco ma solo come elemento di caratterizzazione del personaggio

Questo ne era il frontespizio



Tharkin The Nightstalker: “The Lord of Shadows”

Questo brano è pubblicato altrove in questo Wiki, alla voce Tharkin the Nightstalker


Kadhulf

Ultimo dei Demoni a rifugiarsi nell'abisso. Guidò e vinse la Battaglia della Grande Valle conducendo sul campo due eserciti misti capitanati da sei Balrog.

Dopo che il Re dei Durin Alikur II, che comandava l'esercito nemico, ebbe sconfitto i Balrog (grazie al potere della sua persona e, soprattutto, grazie al potere di Duridan, la sua spada) affronto' in singolar tenzone Kadhulf in persona.

La leggenda vuole che lo scontro durasse sette giorni e sette notti. All' alba dell' ottavo giorno Kadhulf venne gravemente ferito dalla lama di Duridan che si conficcò a fondo in una sua spalla. Persa di mano la spada Alikur soccombette alle ferite riportate e alla furia devastante di Kadhulf. Ma Egli stesso, moribondo, cercò rifugio nell' abisso portando con sé Duridan.

La Battaglia della Grande Valle era vinta ma le truppe del defunto Alikur si riorganizzarono molto velocemente sotto il comando di Abokar (cugino per parte di madre di Alikur). Questi, chiudendo la ritirata alle truppe di Kadhulf, che senza condottirero gia' si stavano sbandando, condusse i Durin alla “Grande Vittoria”.

Kadhulf

Fighter: 12 Assassin: 15 Cleric: 12

Str:: 21 Int: 17 Wis: 16 Dex: 20 Con: 19 Cha: 21 Com: 22

HP: 350
AC: -4 (Chain +2, shield +1)

#Att.: 2 (sw. long +3, +5) Spec. Att.: Fear, Paralyzation (at will). Spec. Def.: immune to cold and fire based attacks

Ordine e Chaos sono necessari perché il male puro è ovunque e scopo sovrano è farlo emergere. Ovunque. Sacrificio deve essere umano, mensile.

La scheda originale:


Hiturwen Tindome

Quando Hiturwen Tindome Sognò la prima volta, il mondo non era ancora.

E dai suoi occhi nacquero i colori.

E sua madre, Celeb Elenhim, le permise di giocare con loro.

Dopo una intera frazione Hiturwen Tindome si sentì stanca e si addormentò.

Quando Hiturwen Tindome sognò per la seconda volta il mondo non era ancora.E dalle sue labbra di bruma nacquero i suoni.

E Hiturwen Tindome giocò con loro.

Quando Hiturwen Tindome sognò perla terza volta il mondo viveva l'alba del I ciclo. E dalle sue mani nacquero gli animali e le piante.

Celeb Elenhim e il suo saggio consorte, Araloth Valthoron, ordinarono le cose da lei sognate. Crearono così gli Elfi e i Durin perché proteggessero Hiturwen Tindome da Rauko Arnandur.

Il demone, infatti, offeso dalla luce, creò la razza maledetta degli orchi e tentò di distruggere Hiturwen Tindome e le cose da lei sognate. Ma nella mitica battaglia del Lago i Guardiani, grazie anche ai poteri di Duridan brandita da Talidor I, Re dei Durin, riuscirono a batterlo.

Ranger: 8 Druid: 15 Cleric: 16

Str: 15 Int: 20 Wis: 17 Dex: 24 Con: 19 Cha: 23 Com: 25

HP: 199
AC: -6 (cloak of protect. +4, ring of protect. +3)

# Att.: 6 (Bow +7 Always hits - invisible arrows; never spread blood Spec Att.: Mass Charm as 16° lev. Magic User Spec. Def.: immune to charmlike spells

I “seguaci” di questa dea bambina sono assolutamente anarchici, spesso egocentrici ed edonisti. Tutto è però sacrificato di fronte al “bello” e al Kosmos. Il Kaos è rifuggito solo ed esclusivamente nella misura in cui genera disordine e scompostezza, non per ragioni etiche.

“Religione” in un certo qual modo semplice e superficiale (basti pensare per contrasto a quella facente capo ai suoi divini genitori) mantiene uno smisurato orgoglio e un profondissimo senso dell'estetica. Difficile comunque da rinchiudere in parametri rigidi a causa della capricciosa lunaticità ed imprevedibilità della dea.

La scheda originale:


Sul Regno di Tuler ed i suoi miti

[…] Da molti secoli ormai la terra di Dunadoir non ha più sentito battere il cuore di un Re. Durante l' anno del Sole Nero l'ultimo Re, Aliador, scomparve senza lasciare tracce, lasciando il regno di Tuler a sé stesso. Senza un Re il popolo dei Durin una ultima battaglia nella Piana di Serdor soccombette alla furia delle armate di Gwindiur, fratello di Aliador, capo dei traditori Durin. I Traditori, pur essendo una piccola parte del Vecchio Popolo, avevano ottenuto l'appoggio delle tribu' degli uomini del Nord diventando cosi' una minaccia per Tuler e per i loro stessi fratelli.1)

[…] Gwindiur, pur essendo fratello di Aliador, non aveva il Segno e non possedeva nemmeno uno dei Poteri. Tuttavia era oltremodo ambizioso: non soddisfatto della prosperita' e della felicita' che spettavano in eguale misura a tutti i Durin, e di cui anche lui appieno godeva, decise di allearsi con il Negromante Morior che, come lui, ambiva al Potere. Morior possedeva però la spada del primo Re, Talidor, che era riuscito a sottrarre al santuario che la custodiva. Quella spada in possesso di Morior, nonostante in sua mano conservasse solo una infinitesima frazione dei suoi Poteri (può infatti essere usata solo da un Re), lo rendeva estremamente potente. Aliador si accorse troppo tardi di cosa stava accadendo e non sarebbe potuto intervenire senza mettere in pericolo la sua gente. Cosí, sperando di evitare il massacro, decise di lasciare Tuler. La follia di suo fratello, di Morior e dei loro alleati, i barbari di Krosdaf, si rivelò però più brutale ed efferata di quanto le più pessimistiche previsioni avessero fatto temere: l'intero regno fu messo a ferro e fuoco, le città caddero in rovina e i Durin furono costretti a fuggire nelle foreste di Tuler dove, si dice, vivono tutt'ora. Aliador, sconvolto dalla fine del suo popolo (i meno indulgenti dicono dalla disillusione delle sue aspirazioni) tentò di fermare Morior ma fu da questi imprigionato ed ucciso.2)

[…] Il segreto del Potere fu avvicinato dal leggendario negromante Morior divenuto oramai molto potente. Non lo era però ancora abbastanza ché perse la ragione e si tolse la vita strappandosi il cuore con le proprie mani. 3)

[…] I Re venivano scelti dagli dei: vent' anni prima della morte di un Re veniva alla luce il suo successore contraddistinto, come tutti i Re, da un segno sulla fronte: un drago verde sormontato da una falce di luna. Al momento della sua incoronazione, il giorno del suo ventesimo compleanno, aveva luogo il rituale incontro con il vecchio Re: soli, nella stanza sacra. Solo il nuovo Re ne usciva. Con i simboli del Potere ben visibili sul suo corpo, le cinque torch: gli cingono le caviglie, i polsi, il collo. Le caviglie: Terra e Acqua. I polsi: Fuoco e Aria. Il collo: la più potente delle cinque, il Potere dei Re. 4)

1) Da “La Storia del Regno di Tuler”, manoscritto della Biblioteca dei Saggi, Tomo II, CMXXII
2) Dal “Palinsesto sulla evoluzione e il declino dei Durin nelle canzoni e nei miti antichi”
3) Da “Ricerche sulle antiche pratiche magiche”Libreria privata di Geth “il Vecchio”
4) Da “Il Libro dei Re”, antico reperto su mithril conservato nella Biblioteca delle Saghe della Scuola di Terian.
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