Lamento delle Memorie

Io mi ricordo di te. Ricordo il tuo Canto. Ricordo il tuo nome. Ricordo il tuo volto.

Mi sento così triste che potrei anche volare

ricordare. Madre, cullami ancora nel canto dell’incosciente. Padre, copri il mio viso col tuo elmo d’argilla, nascondi loro la mia esistenza, fa che non trovino il colle dove riposo. Donna, cucimi paziente le nuove ferite che non sanguinano, ad ogni punto suturando una memoria per volta…

Un negromante. Una testa di bimba. Un cieco. Una luna che sanguina. Una maschera. Un demone. Un simbolo. Un vampiro. Un gigante. Una ragazza.

Io non appartengo. Io vengo dal luogo dove alle memorie non è concesso di arrivare. Dove anche il canto funebre del mio Popolo ansima come il lamento senza significato di un moribondo. Io che ho chiuso gli occhi nel granito chiudo il cuore.

Un uomo di pietra. Un bardo senza mani. Una guerra. Una donna che danza. Un’arena.Un padre. Un liuto fracassato. Una vecchia. Un’esecuzione. Un volo di pipistrello. Un disegno.

In sogno sono morto e rinato molte volte, il suo sonno aveva il sapore dei millemmi; ma io non ho mai tradito la mia gente, neppure per ascoltare la neve insanguinata che si scioglieva ai miei piedi. Ti sono rimasto fedele.

Un richiamo. Una colonna di ferro. Un bacio nell’oscurità. Un bambino. Un angelo. Una battaglia. Una collina.Un lupo. Un dio. Un labirinto. Un assassino.

Per amore, per odio, per ricordo. La chiave che è servita loro giace troppo lontano, dove le mie piccole braccia non possono raggiungerla. Le sue parole non mi sono state di conforto, il suo amore velato di vergogna non è servito a riportarmi indietro. Giacchè io non sono. Ne’ posso averti.

Un drago. Un uomo nero. Un castello nell’aria. Una necrofonia. Un sorriso. Un dolore. Un mago che brucia nel buio. Una nave che vola. Un amico.

Un cavallo che esplode. Una promessa. Un lamento. Un corpo decapitato. Un ricordo di morte. Uno scorpione. Un desiderio. Un’agonia. Un sacrificio.

Un amore. Una bambina. Un malato. Un folle. Un sogno. Un bardo dal volto di metallo. Una menzogna. Un cuore di drago. Un coltello. Un’armatura. Un occhio. Una ferita mortale.

Ti prego, cucimi con pazienza queste nuove ferite che non sanguinano, ad ogni punto suturando una memoria per volta…

documenti/dwalin_a_tharkin.txt · Last modified: 2009/03/13 21:55 (external edit)
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